Lavori

Ho decisamente aggiustato computer, ho smacchiato virus, formattato, riformattato, installato stampanti, ripetitori wifi, portato reti in zone di casa che non si sapeva neanche esistenti, però ho anche comprato, installato e configurato server virtuali e macchine fisiche che li gestivano, firewall e reti virtuali, unità di backup, una volta una grande ditta, con tutte le figure professionali col nome in inglese e chili di riunioni per decidere qualsiasi cosa, ha migliorato la mia infrastrutturale virtuale lasciandola praticamente uguale perché già andava bene così.
Ah, ho anche fatto una demo in una stanza, puntando un server virtuale che girava due piani più sotto su un mac bianco da mille euro, con bootcamp e vmware gratis. Dopo due minuti è schiantato, porello, perché la ram della macchina virtuale (750mb) era poco meno di quella della macchina fisica (1024mb). Però la demo l’abbiamo fatta lo stesso e ci hanno pure fatto i complimenti (e dato i soldi per l’infrastruttura virtuale di più sotto).
Una volta ho sfilato la ram dal computer della segretaria e l’ho messa ai computer che usavamo per lavorare, non se ne sono mai accorti.
Una volta ho scritto in c un software per una boa che misurava la salinità del mare, e se versavi il sale nella bacinella quella se ne accorgeva e spediva i parametri via radio a un server che li raccoglieva. Una mesata prima avevo installato un software antincendio negli uffici dei vigili del fuoco (lo so che è paradossale ma è successo veramente), il software l’avevamo comprato da un’altra società e ha funzionato solo i primi 10 minuti. Ah certo, ho anche collaborato all’installazione di un software per il controllo degli incendi boschivi, però sul palo altissimo su cui stava la termocamera non ci sono salito perché avevo paura. Per inciso negli incendi boschivi le termocamere non servono a niente, perché il fumo non lo vedono e quando ci sono le fiamme è già troppo tardi.
Una volta ho scritto un software per georeferenziare gli indirizzi e ho georeferenziato 377mila aziende, con un’accuratezza superiore all’80%, che non è poco.
Una volta ho partecipato ad un workshop e abbiamo contato le persone con il bluetooth acceso che passavano davanti alla stazione di venezia, però non mi hanno pagato, quindi non so se conta. Ripensandoci, però, anche in un sacco di altre occasioni mi pagavano per una cosa e ne facevo altre mille, quindi forse conta lo stesso. Ah, mentre presentavamo i risultati del workshop un notissimo architetto, guru della pianificazione territoriale, è intervenuto dicendo che erano tutte fesserie perché il suo cellulare del 15-18 non aveva il bluetooth.
Una volta ho creato un sistema informativo con tutte le opere finanziate dalla presidenza del consiglio, reperendo la posizione con il software di cui sopra o andandole a cercare quasi una per una, erano circa 12mila. La visualizzazione finale, fighissima, non l’ho fatta io, però conta lo stesso perché è stato comunque un lavoraccio.
Per la tesi di laurea triennale ho creato un server sms che spediva allarmi quando i computer del centro di calcolo di fisica si scaldavano troppo o finivano lo spazio disco o cose del genere, ero fico, mi sono divertito.
Come progetto per il master di primo livello abbiamo incrociato i dati degli incidenti delle navi con le principali rotte utilizzate, abbiamo fatto una PAM (che è un’analisi cluster però molto più figa) e individuato i principali punti critici, che per inciso erano nelle vicinanze dei porti.
Ah, ho collaborato ad uno studio sulle periferie romane e ad uno sui porti. In quello sui porti ho usato per la prima volta le isocrone come bacini di utenza e la raccolta dei dati ISTAT al loro interno per analizzare la struttura socio-demografica del territorio.
Per la tesi di laurea magistrale mi sono occupato di geomarketing, creando una graduatoria dei punti vendita del lazio che si occupavano di beni durevoli, ho utilizzato una ventina di indicatori elementari che aggregati con pesi inventati da me o dedotti da un’analisi in componenti principali, hanno magicamente creato un sintetico sulla base del quale ho stilato la graduatoria. I punti vendita sono stati studiati a partire dai loro bacini di utenza, stimati a partire dalle isocrone a 7 e 15 minuti.
Ah, l’infrastruttura virtuale che avevo creato ha ospitato i server del catasto delle strade di proprietà della provincia di roma, quindi ho amministrato, backuppato, coccolato, fatto ripartire la mattina presto quando si svegliavano male, anche i server che gestivano quel sistema informativo là. Era forte quel periodo, facevo il sistemista, tutte le mattine facevo il giro dei router, switch, firewall e controllavo che tutto fosse in ordine. Poi una volta un server si è magicamente riavviato da solo e si è preso un virus ma questa è un’altra storia.
Ah, a proposito, questo non è mai successo, ma una volta un dipendente andando in pensione si è dimenticato di lasciare le credenziali per accedere al server che conteneva tutti i dati dell’ufficio. Beh, diciamo solo che non c’è stato bisogno di fargli un contratto da consulente post-pensionamento (come da lui proposto) per avere le password. Ecco.
Cavolo, mi stavo dimenticando, nel computer della segretaria, quello con meno ram, c’erano 42 floppy disk, proprio fisicamente dentro, li infilavano in una fessura tra il CD-Rom e il floppy e dicevano che il computer se li mangiava. Nessuno aveva mai pensato di aprire il case e recuperarli.
Ultimamente.. Ultimamente volevano farmi censire tutti gli alberi di roma, gratuitamente, partendo dagli 8 censiti alla garbatella e puntando soprattutto sul senso civico dei cittadini in grandi giornate di mappatura civica, fortunatamente si sono accorti, dopo 4 civiche e gratuite riunioni, che avevano già messo a bando e aggiudicato il censimento per circa 4 milioni di euro.
Ah poi ho messo le mani sui dati delle celle telefoniche tim, li ho girati, mediati, raggruppati e messi su mappa, erano forti perché si riconosceva il grande raccordo anulare in celle 150×150 metri: era illuminato in qualsiasi ora del giorno e della notte, con quei dati ho raffigurato le fasce orarie di prevalenza (mattina, pomeriggio, sera, notte) per ogni cella. I dati non erano open ma da qualche parte deve esserci una mappa che ho pubblicato sotto mentite spoglie.
Con l’aiuto di un gran maestro della mappatura via web, ho mappato i risultati elettorali delle amministrative 2016 del comune di roma. Non so se avete mai messo le mani sui dati elettorali, ma le sezioni elettorali non hanno una raffigurazione geografica semplice, perché sono basate sui civici e un sacco di volte si mischiano. In pratica ho georeferenziato ogni civico appartenente a ciascuna sezione elettorale e poi agganciato i risultati, stavolta era tutto open e le mappe elettorali stanno pubblicate col nome mio da qualche parte, mi pare. Ah, il comune ti dice solo che in una certa via tutti i civici pari appartengono ad una sezione e i dispari ad un’altra, o cose così, ho scritto un codice per arrivare all’elenco complessivo dei civici appartenenti alle sezioni.
Ah, caspita mi stavo dimenticando, durante la laurea magistrale, con due arduini accoppiati abbiamo realizzato un sismografo per allerta in caso di terremoto, sismoiuav, finché non ne abbiamo visto uno in vendita da unieuro, pensavamo che fosse completamente inutile. E poi la fantastica app MiVago, un location game basato sui tour di venezia, ovviamente il tour più documentato e dettagliato era lo spritztour, però anche il corto maltese tour ha riscosso consensi.
Boh, per adesso non mi viene in mente altro.
Ah ultimamente sto cercando di fare siti web, wordpress è simpatico ma javascript non mi entra in testa